Crisi dei chip
18

Feb

Crisi semiconduttori e tempi di consegna auto

La crisi dei microchip con il conseguente blocco delle produzioni, in particolare di autoveicoli, ha impattato pesantemente sull'economia europea. Nel 2021, secondo il FMI, il problema è costato il 2% di Pil nell'Eurozona, l'equivalente di un anno di crescita di molte economie in tempi normali, sottolineato dal direttore generale del Fondo monetario, Kristalina Georgieva. I mancati approvvigionamenti, secondo le stime, dovrebbero protrarsi anche nel 2023. L'auto, intanto, è sempre più nell'occhio del ciclone, tra mercato che langue, pandemia, mancanza di semiconduttori, transizione energetica lacunosa e, da parte del governo italiano, interventi per il rilancio delle vendite e a sostegno della filiera che tardano a essere concretizzati. Oggi, in proposito, il Consiglio dei ministri dovrebbe fare il punto su un tema diventato ormai incandescente. Si riparla del possibile varo di un fondo congruo e pluriennale di ecoincentivi per il quale sarebbe in corso un braccio di ferro con il ministero dell'Economia. "Occorre un grande sforzo"  avvisa Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor). Il PNRR potrà dare un contributo importante, ma senza l'apporto del comparto automobilistico, che con il suo indotto vale il 12% del Pil, l'obiettivo di accorciare le distanze di crescita con i nostri partner europei sarebbe ancora più difficile.  

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